Rossini

Il contesto:
Sono gli anni di Napoleone (1769 – 1821), sono gli anni della Principessa Sissi (1837 – 1898). La fotografia viene inventata nel 1839.

 

Luigi Rossini Incisore (Ravenna 1790 – Roma 1857),
studiò a Bologna e a Roma. Fu allievo prediletto del Canova che assistette per i disegni della chiesa di Possagno. Si dedicò assai presto all’attività incisoria dove raggiunse ottimi successi. 
 

È del 1823 la sua prima opera maggiore, Le antichità romane, ossia raccolta delle più interessanti vedute di Roma antica, per 101 tavole complessive. Seguirono a breve distanza: I Sette Colli (1829), I monumenti più interessanti di Roma dal sec. X al XVIII (1828-1830), Le antichità di Pompei e di Pesto (1830), Gli archi di trionfo degli antichi Romani (1836), Il viaggio pittoresco da Roma a Napoli (1839) e altre opere. 

Rossini si ispirò dapprima a Giambattista Piranesi riprendendo il soggetto di molte sue incisioni ma interpretandolo poi in modo personale le vedute di monumenti, rovine e paesaggi oggetto delle sue incisioni. 

Comune ai due grandi artisti è il gusto e la riscoperta delle Antichità Classiche che Piranesi interpreta dando vita a composizioni di maggior estro e fantasia, ispirate ad un gusto neo-classico, mentre per Rossini permane una lettura più fedele al dato archeologico ed architettonico dei monumenti che seppe tradurre nell’acquaforte con grande virtuosismo tecnico e divulgativo. 

L’intero corpus dei suoi rami, oltre 600 matrici, venne acquisito nel 1907-1909, dall’Istituto Centrale per la Grafica ove era pervenuta, in precedenza, anche l’intera produzione di lastre di Giambattista Piranesi e del figlio Francesco.

 

Che cos’è una ACQUAFORTE
Acquaforte (in latino aqua fortis) anticamente designava l’acido nitrico, detto anche mordente. Oggi indica una tecnica incisoria indiretta.

Cosparsa uniformemente con un coprente a protezione dall’acido (cera, asfalto, gomma, mastice…) viene affumicata con un mazzo di candele. Quindi si incide il disegno nel materiale protettivo con una punta sottile (a mano libera o ripassando una bozza su carta decalcante chiara), per mettere a nudo il metallo in corrispondenza dei segni che appariranno sulla carta grazie all’inchiostro.

Tomo 8

Tomo 1

Tomo 7

Tomo 5

Tomo 4