Processi alle streghe

Processo 011

Processo 011 – Tetoldino Domenica “Fasciendina” – 1672
1 febbraio 1672
Sentenza contro: Tetoldino Domenica “Fasciendina”

Figlia del fu Gio. Cramer e moglie del fu Antonio Tetoldino, è condannata alla decapitazione, arsione del corpo, sepoltura sotto il patibolo e confisca dei beni poiché interrogata, visitata e torturata più volte confessa: di aver appreso l’arte malefica e di essersi posta a servizio del demonio, aver partecipato ai balli diabolici, aver arrecato danno a bestiame e provocato tempeste e frane.
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Processo 012

Processo 014 – Compagnon Domenghina – 1672
16 marzo 1672
Processo contro: Compagnon Domenghina

Figlia di Pietro di Giacomo Botton e vedova del secondo marito Bernardo de Lada, abitante di Brusio, è descritta una strega dai compaesani, i quali dichiarano di aver subito malefici a causa sua. E’ catturata, interrogata sugli indizi raccolti, visitata, sottoposta a molteplici e pesanti torture: non confessa mai convinta la sua colpevolezza, tuttavia rivela di aver imparato una “pratica” per guarire il bestiame. Il Podestà si riserva la facoltà di tenere la detenta in casa sua per “curarla”. Seguito del processo mancante. Soltanto dalla trascrizione Olgiati si evince che Lucrezia è deceduta durante la sua prigionia.
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Processo 013

Processo 013 – Tetoldino Giacomina – 1672
30 gennaio 1672
Processo contro: Tetoldino

Figlia del fu Gio. Minghino e moglie del fu Gio. Tetoldino, è nominata come complice nei berlotti da un’altra strega ed è sospettata di aver commesso numerosi malefici contro persone e animali. I testimoni riportano sia fuggita dal paese per timore di essere catturata. Il Consiglio decide di citarla a comparire tre volte, tuttavia mai si presenta. E’ condannata al bando perpetuo con confisca dei beni.
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Processo 014

Processo 014 – Compagnon Domenghina – 1672
16 marzo 1672
Processo contro: Compagnon

Figlia di Gio. Compagnon, è interrogata dal Podestà poiché risulta aver appreso l’arte della stregoneria. La fanciulla dichiara di aver ricevuto l’insegnamento diabolico dalla “Brandula” processata per lo stesso crimine (proc. N. 15) dalla quale è stata poi condotta al sabba. E’ rilasciata in buona custodia al padre con riserva di poter procede oltre.
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Processo 016

Processo 016 – Lardo Orsola “Stevanina” – 1672
23 febbraio 1672
Processo contro: Lardo Orsola “Stevanina”

Figlia del fu Lorenzo de Roman de Cortes e moglie in seconde nozze di Stevan Lardo, è nominata come complice nei berlotti da un’altra strega, non gode di buona fama in paese ed è sospettata di aver compiuto maleficio contro capi di bestiame e persone. Catturata, interrogata e visitata si dichiara innocente, ma, sotto tortura, confessa di aver imparato l’arte diabolica da sua madre in tenera età, di aver partecipato al sabba con persone mascherate, di aver compiuto malefici (spesso dopo essersi tramutata in orso) contro persone, animali e la natura, di aver avuto rapporti con il demonio. Nelle successive torture perde i sensi, ma riconferma le confessioni. E’ condannata alla decapitazione, arsione e sepoltura del cadavere sotto il luogo del patibolo e confisca dei beni.
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Processo 017

Processo 017 – Giuliani Anna – 1672
29 febbraio 1672 (?)
Processo contro: Giuliani Anna

Figlia di Gianet Giuliani detto “Pensa”, è pregiudicata a causa della famiglia (parente di streghe condannate a morte), è nominata come complice nei berlotti da un’altra strega ed è sospettata di aver arrecato danno a bestiame e persone. Catturata, posta in casa del Podestà, interrogata sugli indizi raccolti e visitata si dichiara innocente. Tuttavia, durante le torture, confessa più volte: di aver appreso l’arte diabolica in tenera età dalla “Fasciendina”, di aver conosciuto il diavolo e giaciuto più volte con esso, di aver partecipato ai sabba con altre persone, aver commesso numerosi malefici contro persone ed animali. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del cadavere sotto il luogo del patibolo e confisca dei beni.
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Processo 018

Processo 018 – Comin Anna “Parulera” – 1672
31 marzo 1672
Imputazione e sentenza contro: Comin Anna “Parulera”

Figlia del fu Pietro Dolfino e moglie di Pietro Comin, abitante di Brusio, ha confessato più volte e in tortura: di aver imparato l’arte diabolica dalla “Pelegrina” (Caterina Comin) ed averla a sua volta trasmessa ad altre persone, di aver partecipato ai sabba, di aver commesso atti impuri con il demonio e, per devozione ad esso, di aver danneggiato animali e persone con malefici. E’ condannata alla decapitazione, arsione del corpo, sepoltura sotto il luogo del patibolo e confisca dei beni.
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Processo 019

Processo 019 – Della Zala Lucrezia – 1672
27 febbraio 1672
Processo (incompleto) contro: Della Zala Lucrezia

Figlia del fu Pietro Boton, abitante di Brusio, è sospettata dal marito Giov. Pietro della Zala, di essere una strega poiché lo aveva maleficiato. L’uomo, infatti, aveva dovuto ricorrere alla benedizione di un sacerdote. E’ sottoposta a numerosi interrogatori e torture: dapprima si dichiara innocente ed estranea alle accuse, poi confessa di aver imparato l’arte diabolica dalla “Bernardona” in adolescenza, di aver partecipato ai sabba con altre persone, di aver avuto rapporti con il demonio, arrecato danno ad animali, persone e provocato una frana attraverso la pratica del maleficio. Riconferma le confessioni ed è condannata alla decapitazione e combustione del corpo; le si concede la “grazia” della sepoltura subito dopo la decapitazione. Ordinata la confisca di beni.
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Processo 020

Processo 020 – Cramer Madalena “Galuppina” – 1672
1 aprile 1672
Processo (incompleto) contro: Cramer Madalena “Galuppina”

Figlia di Giacomo Cramer, 18 anni, è accusata dalla figlia di Pietro Zanol di averle insegnato l’arte diabolica e di averla condotta nei sabba. Immediatamente ordinata la cattura, Maddalena è condotta in processo, interrogata e, sotto tortura, rivela di aver imparato dalla madre, di aver partecipato ai sabba con altre persone e di aver compiuto malefici contro animali e persone su istigazione del demonio. Più volte ratifica quanto confessato. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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Processo 021

MANOSCRITTO MANCANTE PER NONCURANZA. Figlia di Romedio Gervas e Anna Gervas (proc. N. 15), 28 anni, è condotta in processo perché nominata da un’altra strega come complice nei balli diabolici e sospettata di aver ricevuto l’insegnamento diabolico dalla madre. E’ confrontata con la madre, detenuta anch’essa per stregoneria, la quale dichiara aver fatto torto alla figlia così scagionandola dalle accuse. Tuttavia, è sottoposta ad una tortura durante la quale si dichiara innocente. E’ ordinata la visita del corpo: nessun “bollo diabolico” ritrovato. E’ liberata dalle carceri con riserva di procedere oltre.
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