Processi alle streghe

Processo 080

Processo 080 – Bontognali Domenica – 1675
29 settembre 1675
Processo contro: Bontognali Domenica

PROCESSO INSERITO NELL’INCARTAMENTO A CARICO DI COSTA (MARCHES) BERNARDO (Proc. N. 86). Figlia del fu Fanchin Lanfranchi e moglie del fu Tomaso Bontognali di Prada, è nominata da altre donne processate per lo stesso crimine e, da molti, è definita una strega. Lei stessa, convinta di essere malefica, aveva precedentemente cercato l’assoluzione dal Curato il quale le aveva consigliato di rivolgersi ai “Superiori”; dunque, Domenica fugge dal paese per dirigersi verso Brescia. E’ citata pubblicamente a comparire dinnanzi alla Giustizia, mai si presenta. E’ condannata al bando perpetuo e confisca dei beni.
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Processo 081

Processo 081 – Bontognal Agnese – 1673
29 giugno 1673 (prima data utile)
Processo (incompleto) contro: Bontognal Agnese

Figlia del fu Gio Compagnon e vedova di Tomaso Bontognali di Cologna, 52-53 anni, non gode di buona fama: è sospettata di aver compiuto atto sacrilego con togliersi l’ostia benedetta di bocca durante una celebrazione e di aver maleficiato persone e animali. Catturata, visitata e interrogata si difende dichiarandosi innocente, tuttavia sotto tortura confessa: di aver imparato l’arte diabolica dalla “Scianettona”, di aver conosciuto il demonio, di aver partecipato ai sabba e commesso numerosi malefici con l’aiuto di un unguento. E’ sottoposta a numerose torture a causa delle ritrattazioni, ma infine confessa. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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Processo 082

Processo 082 – Jsepon Orsola – 1676
13 gennaio 1676 (prima data utile)
Processo (incompleto) contro: Jsepon Orsola

Figlia di Giacomo Bontognali del Pan e vedova di Giacomo Jsepon, 60 anni, è erroneamente chiamata in processo a rispondere dell’accusa di stregoneria perché si credeva fosse stata nominata e sospettata di aver  commesso maleficio contro persone ed animali. Il Consiglio si accorge che le informazioni fornite dai testimoni non sono riferite a lei. Tuttavia, è interrogata sugli indizi, ma si difende bene dichiarandosi innocente. E’ liberata con riserva, ma senza pagamento delle spese processuali.
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Processo 083

Processo 083 – Rampa (Zanetti) Giovannina – 1675
18 dicembre 1675
Processo contro: Rampa (Zanetti) Giovannina

Figlia del fu Gio. Zanetti e moglie in seconde nozze di Pedro Rampa di Grania, 76-77 anni, è sospettata di aver commesso numerosi malefici contro persone ed animali. Chiamata a presentarsi dinnanzi Consiglio è imprigionata, visitata e interrogata sugli indizi, ma nega di essere colpevole. Sottoposta alla prima tortura si dichiara innocente, ma perisce in prigione la notte successiva. Il Consiglio ordina la sepoltura del corpo in luogo profano.
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Processo 084

Processo 084 – Ross Anna Maria “Sertora II” – 1675
25 dicembre 1675
Processo contro: Ross Anna Maria “Sertora II”

Figlia di Giacomo Ross detto Sertor e di Anna Ross “Sertora I”, 21 anni, è pregiudicata a causa della madre (decapitata per stregoneria, proc. N. 48) ed è sospettata di aver compiuto malefici contro persone e animali. Catturata mentre tenta la fuga per raggiungere il fratello a Brescia è imprigionata. Costituita, visitata ed interrogata subito collabora con la Giustizia; quindi confessa: di aver ricevuto l’insegnamento dell’arte diabolica in tenera età dalla madre, di aver partecipato ai sabba, di essersi intrattenuta sessualmente con il diavolo, di aver insegnato alla nipote ed aver commesso numerosi malefici. Torturata e confrontata con un’altra detenuta mantiene tutto ciò che ha confessato. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni. Ritratta, ma subito conferma quanto confessato. Presentata una richiesta di grazia dai famigliari, il Consiglio opta per reciderle la “vena maestra”: in caso di morte si concede il corpo ai parenti per sepoltura in luogo profano, in caso di sopravvivenza si ordina la spedizione alla Santa Inquisizione, bando perpetuo e confisca dei beni. Non si conosce la reale sorte dell’imputata.
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Processo 085

Processo 085 – Mengotti Margaritta “Bonasciola II” – 1675
26 dicembre 1675
Processo (incompleto) contro: Mengotti Margaritta “Bonasciola II”

Figlia del fu Fanchin Lanfranco e vedova di Battista Mengotti di Cologna, è accusata di aver insegnato l’arte diabolica ad alcuni fanciulli i quali poi confermano davanti al Giudice, è nominata come complice nei sabba da altre streghe ed è sospettata di malefici contro animali e persone. Catturata, interrogata e sottoposta a visita del corpo si dichiara innocente, tuttavia in seguito alla prima tortura confessa: di aver ricevuto l’insegnamento in tenera età da “quella che sta a Bressa”, di aver partecipato ai sabba e di aver fatto da maestra ai fanciulli. Ritratta il tutto. Reinterrogata e nuovamente torturata conferma quanto confessato aggiungendo di essersi trasformata in una volpe e aver compiuto maleficio contro la natura, persone e animali. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo, confisca dei beni.
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Processo 086

Processo 086 – Costa (Marches) Bernardo “Pellegrino” – 1676
20 gennaio 1676
Processo (incompleto) contro: Costa (Marches) Bernardo “Pellegrino”

Figlio di Gio. Marches (Zanoli), si presenta al Consiglio per risentirsi delle malelingue che circolano sul suo conto, ma è trattenuto dalla Giustizia poiché risulta essere stato nominato da un’altra detenuta per stregoneria con la quale è successivamente confrontato. Interrogato, visitato, torturato più volte e confrontato con i testimoni Bernardo, sempre, grida la sua innocenza. Compare il figlio chiedendo grazia per il vecchio padre. Quest’ultimo non confessa e viene scagionato da Anna Maria Ross (proc. N. 84) la quale ritratta la sua nomina. E’ liberato dal carcere con riserva e condannato al pagamento delle spese processuali.
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Processo 087

Processo 087 – Regazzi Domenica “Closcia” o “Parolera” – 1676
6 febbraio 1676
Processo contro: Regazzi Domenica “Closcia” o “Parolera”

Figlia del fu Antonio Basso e moglie in seconde nozze di Gio. Giacomo Regazzi, 70 anni, è sospettata di aver commesso maleficio contro strumenti di lavoro, persone ed animali già nel 1674-1675. Tuttavia, il processo è istituito soltanto nel febbraio 1676 quando, raccolti nuovi indizi, la donna è chiamata a presentarsi in tribunale. Sottoposta a visita del corpo, interrogata sugli indizi, confrontata con i testimoni e torturata sostiene fermamente la sua innocenza. Il marito promette il pagamento delle spese processuali e Domenica viene liberata dalle carceri con riserva di procedere.
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Processo 088

Processo 088 -De Togno Caterina,Zala Michele,Bottona Anna Maria,Comin Maria-1676
6 marzo 1676
Inquisizione contro: De Togno Caterina , Zala Michele, Bottona Anna Maria, Comin Maria, Purgina Anna e Scherat Anna moglie di Romedo

Raccolta di testimonianze contro più individui sospettati di aver compiuto malefici contro persone ed animali.
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Processo 089

Processo 089 – Moleita Orsina “Cassona I” – 1676
11 marzo 1676
Processo contro: Moleita Orsina “Cassona I”

Figlia del fu Piero Passin e vedova di Antonio Moleita di Cadera, 66-67 anni, è sospettata di aver maleficiato persone, animali, strumenti di lavoro e di aver insegnato l’arte diabolica ad un fanciullo. Catturata, visitata e interrogata Orsina sospetta di essere inquisita per un “peccato vecchio” (aveva aiutato la sorella a liberarsi di una creatura nata al di fuori del matrimonio), tuttavia si difende dalle accuse di stregoneria. Non resiste alle torture e confessa: di aver appreso l’arte diabolica dalla “Tognatta”, di aver insegnato a sua volta ad un fanciullo, di aver partecipato ai sabba con altre donne, aver avuto “commercio carnale” con il demonio e commesso malefici contro persone e animali. Tuttavia ritratta ed è quindi sottoposta ad una nuova tortura durante la quale conferma de plano quanto confessato in precedenza. Ratifica il tutto (sempre sotto tortura) ed è posta al confronto con la “Rossa”. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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