Processi alle streghe

Processo 062

Processo 062 – Semadeno Margherita – 1673
25 novembre 1673
Processo contro: Semadeno Margherita

Figlia del fu Bernardo Lardi e moglie del defunto Doffin Semadeno, abitante della Rasiga, è sospettata di aver commesso numerosi e gravi malefici contro persone, strumenti di lavoro e bestiame. Catturata e interrogata sugli indizi raccolti si dichiara innocente. E’ sottoposta a visita del corpo e, torturata, persiste sulle negative. Sono interrogate nuove persone che sospettano di aver subito maleficio. Durante le successive torture decide di confessare: ha ricevuto l’insegnamento diabolico in tenera età dalla “Silvina”, ha partecipato ai berlotti con altre persone, ha commesso “commercio carnale” con il demonio e numerosi malefici. Ricostituita ritratta e, dunque, è di nuovo sottoposta alla tortura durante la quale riconferma quanto precedentemente ha confessato rivelando ulteriori particolari. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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Processo 062 – 063 Ins. 1

Processo 062 – 063 Ins.1 -Dolcino Caterina “Zoppa” – 1672
16 dicembre 1672
Processo contro: Dolcino Caterina “Zoppa”

Figlia del fu Bartolomeo Dolcino di Poschiavo, non gode di buona fama tra i paesani, è infatti sospettata di aver danneggiato persone e animali attraverso la pratica del maleficio. In seguito alla cattura sono raccolte nuove testimonianze contro la donna. E’ interrogata, ma si difende gridando la sua innocenza. E’ sottoposta a più visite del corpo e, nonostante le numerose torture inflitte, non confessa alcunchè. Sono ascoltati nuovamente alcuni testimoni. Caterina chiede di essere confessata e durante l’ultima tortura si “addormenta”. E’ condannata alla prigione perpetua in fondo torre a pane, acqua e minestra e al pagamento delle spese processuali.
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Processo 062 – 063 Ins.2

Processo 062 – 063 Ins.2 – Zala Domenica “Lanzina” – 1672
5 giugno 1672
Processo contro: Zala Domenica “Lanzina”

Figlia di Domenico della Zala e moglie di Antonio Zala detto “Moletta”, abitante di Brusio, è nominata all’interno di altri processi e sospettata di aver danneggiato persone e bestiame attraverso la pratica del maleficio. Ordinata la cattura, Domenica non si trova in casa. Secondo quanto riporta il marito ella si è diretta alla Madonna di Tirano in preghiera, tuttavia non ha fatto ritorno. E’ citata a comparire pubblicamente tre volte, ma mai si presenta. E’ condannata al bando perpetuo con confisca di beni.
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Processo 063

Processo 063 – Bonascio Domenica – 1674
6 febbraio 1674
Processo contro: Bonascio Domenica

Figlia del fu Thomaso Botton di Brusio e moglie di Lorenzo Bonascio di Tirano, abitante di Viano, 28 anni, è imprigionata poiché nominata come complice da altre streghe e sospettata di commettere atti stregonici da una parente e vicina di casa. Quest’ultima, in seguito ad un dialogo con l’imputata, è convinta che essa abbia partecipato ai sabba assieme ad altre donne già decapitate. Imprigionata, sottoposta a visita del corpo e interrogata, Domenica si difende bene. Sostiene le torture e il confronto con la testimone che l’ha ingiuriata mantenendosi convinta della sua innocenza. E’ liberata dalle carceri per inconsistenza degli indizi e il marito si presenta per regolare le spese processuali. Il 21 marzo è udito un teste il quale riporta il sospetto verso Domenica per uno spiacevole fatto a lui accaduto. Non si procede oltre.
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Processo 064

Processo 064 – Pagano Margheritta – 1673
7 dicembre 1673
Processo contro: Pagano Margheritta

Moglie dell’Officiale Gio. Giorgio Pagano, 70 anni, è nominata come compagna di sabba dalla sorella precedentemente processata e decapitata per lo stesso crimine, è sospettata di aver commesso maleficio contro persone, bestiame e strumenti di lavoro. Chiamata a presenziare in Consiglio si dichiara innocente, vittima delle malelingue e della crudeltà della sorella. Confrontata con un’altra detenuta essa si difende negando tutto. Sottoposta alla tortura, la donna confessa: di aver ricevuto l’insegnamento diabolico da una sorellastra Caterina L’Orba, di aver commesso malefici, di essersi tramutata in un bue, di aver partecipato ai sabba in compagnia di altre persone, ma in seguito ritratta. Torturata nuovamente riconferma più volte quanto confessato. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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Processo 065

Processo 065 – Dorici Caterina “Caldrattina” – 1674
3 gennaio 1674
Processo contro: Dorici Caterina “Caldrattina”

Figlia del fu Gio. Violini e moglie di Antonio Dorici, abitante di Raviscé, 64 anni, appartiene ad una famiglia pregiudicata, è sospettata di aver maleficiato persone e animali ed è nominata come compagna di sabba da un’altra strega. Tra i testimoni circolano le voci che il marito abbia tentato di avvelenarla per evitarle la prigione. Catturata, visitata ed interrogata, inizialmente si dichiara innocente, tuttavia, in tortura, in un primo momento confessa di aver imparato l’arte malefica in tenera età dalla “Pelladella”, in un secondo dalla “Figisetta”, di aver partecipato ai sabba con altre persone, di aver commesso peccato carnale con il demonio e di aver commesso numerosi malefici contro persone, animali e l’ambiente. Tenta di ritrattare quanto confessato, ma in tortura ratifica il tutto. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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Processo 066

Processo 066 – Mengotti Caterina “Pedrottina” – 1674
24 gennaio 1674
Processo (incompleto) contro: Mengotti Caterina “Pedrottina”

Figlia del fu Pietro de Lanfranchi e moglie dell’Officiale Gio. Paolo Mengotti, 60 anni, appartiene ad una famiglia pregiudicata, è nominata come complice nei sabba da una strega già decapitata ed è sospettata di aver commesso gravi malefici contro persone ed animali. Catturata, visitata ed interrogata nega di essere colpevole, tuttavia, sottoposta alla prima tortura, rivela: di aver imparato l’arte diabolica da ragazza da Orsola Lardi, di aver conosciuto il demonio con il quale si recava al sabba con altre persone, di aver avuto commercio con lui, di essersi trasformata più volte in un gatto e aver commesso malefici. In seguito alla ratifica in tortura di quanto confessato è condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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Processo 067

Processo 067 – Lanfranchino Anna “Tognatta” – 1673
31 ottobre 1673
Processo contro: Lanfranchino Anna “Tognetta”

Figlia del fu Bernardo Fancon e moglie di Antonio Lanfranchino, abitante di Privilasco, è nominata come compagna di sabba da altre streghe già decapitate e ancora detenute, ed è sospettata di aver commesso maleficio contro persone, animali e oggetti da lavoro perciò il Consiglio decide di catturarla. Tuttavia, Anna non si trova in casa: due volte è citata pubblicamente a comparire. Avvistata e catturata dalle autorità in Bassa Engadina, la donna è raggiunta in prigione da alcuni incaricati del Comune di Poschiavo, ma nel tentativo di riportarla in patria per sottoporla a processo fugge nuovamente a Venezia con l’aiuto del figlio. E’ condannata al bando perpetuo e confisca dei beni.
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Processo 068

Processo 068 – Nuscio Margaritta “Squattarina” – 1674
28 febbraio 1674
Processo contro: Nuscio Margaritta “Squattarina”

Figlia del fu Thomaso Mengotti e vedova di Antonio Dorici, c.a. 65-68 anni, è nominata da un’altra strega già giustiziata ed è sospettata di aver commesso maleficio contro persone e animali (informazioni raccolte anche all’interno del proc. N. 65 contro Caterina Dorici). Catturata, visitata ed interrogata nega di essere colpevole, tuttavia in tortura confessa: di aver imparato l’arte diabolica in tenera età dalla matrigna, di aver partecipato ai sabba, di essersi intrattenuta sessualmente con il demonio e aver compiuto malefici contro persone, animali e l’ambiente. In seguito ad un tentativo di ritrattazione è sottoposta nuovamente a tortura durante la quale riconferma quanto confessato in precedenza aggiungendo particolari. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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Processo 069

Processo 069 – Dorici Anna “Caldratta” – 1674
28 marzo 1674
Processo contro: Dorici Anna “Caldratta”

Figlia del fu Thomaso Mengotti e vedova di Antonio Dorici, c.a. 65-68 anni, è nominata da un’altra strega già giustiziata ed è sospettata di aver commesso maleficio contro persone e animali (informazioni raccolte anche all’interno del proc. N. 65 contro Caterina Dorici). Catturata, visitata ed interrogata nega di essere colpevole, tuttavia in tortura confessa: di aver imparato l’arte diabolica in tenera età dalla matrigna, di aver partecipato ai sabba, di essersi intrattenuta sessualmente con il demonio e aver compiuto malefici contro persone, animali e l’ambiente. In seguito ad un tentativo di ritrattazione è sottoposta nuovamente a tortura durante la quale riconferma quanto confessato in precedenza aggiungendo particolari. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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