Processi alle streghe

Processo 098

Processo 098 – Moleita Caterina “Cassona II” – 1677
18 gennaio 1677
Processo contro: Moleita Caterina “Cassona II”

Figlia del fu Domenico Passin e moglie in seconde nozze del fu Francesco Moleita, abitante di Pradegl, non gode di buona fama in paese: è infatti sospettata di aver compiuto numerosi malefici contro persone, animali e strumenti da lavoro. Catturata e interrogata sugli indizi nega di essere colpevole, tuttavia più volte si contraddice. Visitata e, in seguito, sottoposta a molteplici torture confessa che il demonio era apparso a lei in sogno in sembianza di un verme; sua sorella Orsina aveva tentato di insegnarle l’arte malefica. In seguito ritratta dichiarandosi innocente. Confrontata con alcuni testimoni mantiene fermamente la sua posizione. E’ condannata alla prigionia perpetua “in fondo di torre” e confisca dei beni.
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Processo 099

Processo 099 – Andreoscia Nesotta – 1677
9 novembre 1677
Inchiesta sulla morte di: Andreoscia Nesotta

Madre del Decano Antonio Andreoscia. Una testimone riporta il motivo per il quale Nesotta è deceduta: i figli della donna avevano pensato bene di avvelenare la madre sospettata di stregoneria. L’istituzione di un processo avrebbe potuto rovinare la reputazione della famiglia.
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Processo 100

Processo 100 – Paravicino Maria “Morosana” – 1677
3 dicembre 1677
Processo contro: Paravicino Maria “Morosana”

Figlia del fu Gio. Morosan e moglie di Andrea Paravicino, è difesa dal marito che si presenza dinnanzi al tribunale per risentirsi contro Lorenzo Tognina. Quest’ultimo ha calunniato e accusato Maria di aver compiuto un maleficio contro un suo figlioletto. Nella camera della creatura erano stati ritrovati oggetti che potevano confermare l’atto malefico inflitto: una balla di ciera mischiata a capelli, peli puzzolenti e pelle di topo, i quali arsi sprigionarono un odore acre. Ad aggravare la posizione della donna sono le nomine di altre persone processate per stregoneria le quali dichiarano di averla avvistata nei sabba. E’ quindi costituita, interrogata, confrontata con Lorenzo Tognina ed una detenuta i quali mantengono le proprie confessioni. Maria si difende proclamandosi innocente. E’ sottoposta a visita del corpo, ma non si trova alcun segno. Non viene torturata. E’ rilasciata dalle carceri con riserva e affidata al marito il quale garantisce per lei con “vita et robba”. In seguito sono uditi due testimoni che riportano il sospetto di aver subito malefici da Maria.
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Processo 101

Processo 101 – Gnatta Anna – 1677
23 dicembre 1677
Sentenza contro: Gnatta Anna

Figlia del fu Gio. della Costa e moglie di Pedro Gnatta di Baruffini, abitante di Meschino, è condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il luogo del patibolo e confisca dei beni perché confessa de plano e durante le torture: di aver appreso l’arte diabolica in tenera età obbligata dalla madre (Giacomina Rampa, già decapitata nel 1672, proc. N. 22), di aver partecipato ai sabba, di aver avuto “commercio” con il demonio, di aver “iniziato” al demonio la figlia maggiore, di aver commesso numerosi malefici contro persone e animali spesso dopo essersi trasformata in una volpe.
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Processo 102

Processo 102 – Zanoli Caterina “Fanchetta” – 1678
– gennaio 1678
Processo (incompleto) contro: Zanoli Caterina “Fanchetta”

Figlia del fu Gio. de Pome e moglie di Giacomo Zanoli, abitante della Rasiga, 60-70 anni, non gode di buona fama in paese: è sospettata infatti di aver commesso malefici contro persone e animali, ma anche di aver tentato l’insegnamento dell’arte diabolica ad una fanciulla. Chiamata a comparire come testimone, è interrogata sugli indizi a cui risponde cercando di giustificarsi. Durante l’interrogatorio cade in contraddizione e il Consiglio decide di confrontarla con i testimoni i quali confermano quanto deposto contro di lei. Non è sottoposta né a visita del corpo né a tortura. Non potendo provare la sua colpevolezza, è liberata dalle carceri con riserva e condannata alle spese processuali.
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Processo 103

Processo 103 – Fancon Domenica “Sclossera” – 1678
30 agosto 1678
Processo (incompleto) contro: Fancon Domenica “Sclossera”

Figlia del fu Tomaso Zanet di Cantone e vedova di Gio. Giacomo Fancon, abitante di Poschiavo, c.a. 60 anni, non gode di buona fama: è infatti sospettata di aver commesso numerosi malefici contro animali, persone e strumenti di lavoro. Anche il figlio la definisce una strega. Condotta in processo protesta contro i suoi accusatori dichiarandosi innocente. Sono ascoltati nuovi testimoni con i quali è confrontata, ma Domenica mantiene la sua posizione. Visitata e torturata più volte nega la sua colpevolezza per tutta la durata del processo. I parenti si fanno garanti delle spese e il Consiglio decide di condannarla ad un anno di prigionia commutato poi con la confinazione in domicilio.
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Processo 104

Processo 104 – Monigatti Giovanni – 1681
29 luglio 1681
Processo d’ingiuria (incompleto) contro: Monigatti Giovanni

Mistrale di Brusio, l’uomo è ingiuriato e tacciato di stregoneria. Alcune persone sostengono di aver udito strani urli provenienti dalla sua casa; sospettano sia stato “trascinato” dal diavolo. Possiede la fama di ubriacone e bestemmiatore. Non si conosce l’esito del processo.
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Processo 105

Processo 105 – Lardello Susanna “Regaida IV” – 1691
14/24 aprile 1691
Processo contro: Lardello Susanna “Regaida IV”

Figlia del fu Pietro Lardello (decapitato per stregoneria nel 1674, proc. N. 71), proviene da una famiglia già pregiudicata; è sospettata di aver compiuto malefici contro animali e persone e di aver commesso atti stregonici in presenza di alcuni fanciulli. Alcuni testimoni riportano l’intenzione della donna di fuggire dal paese per sottrarsi alla Giustizia. Ordinata la cattura, Susanna non si trova in casa; seguono la prima e la seconda chiamata al luogo della berlina. E’ avvistata rincasare da alcuni vicini, ma i membri del Comune inviati sul posto non la trovano. E’ citata a comparire per la terza volta, ma non si presenta ed è condannata al bando perpetuo, al pagamento delle spese processuali e alla confisca dei beni.
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Processo 106

Processo 106 – Moretta Anna Compagnon – 1692
6 febbraio 1692
Raccolta d’informazioni contro: Sig. ra Moretta Anna Compagnon

La prima è sospettata di aver dato un maleficio ad una gallina, la quale produceva strane uova; la seconda, figlia di Doffin Compagnon, invece è sospettata di maleficio contro una persona. Non si procede oltre.
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Processo 107

Processo 107 – Botton Anna – 1693
10 gennaio 1693
Processo contro: Botton Anna

Figlia di Gio. Domenico e Margherita Botton, abitante di Viano, c.a. 27-28 anni, appartiene ad una famiglia pregiudicata (tuttavia, tra i processi conservati non compare quello della madre) ed è sospettata di maleficio contro persone ed animali. Corre voce di un suo tentativo di fuga, ma è rintracciata, catturata e sottoposta a processo: interrogata sugli indizi si difende proclamandosi innocente; sostiene le torture, le nuove interrogazioni, i confronti con i testimoni e la visita del corpo rimanendo ferma sulle negative. Confessa soltanto di aver commesso peccato carnale con alcuni uomini. E’ liberata dalle carceri, ma condannata alla confinazione in casa e al pagamento delle spese processuali “aggiustate” con i parenti.
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