Processi alle streghe

Processo 090

Processo 090 – Comin Maria “Trinchetta II” – 1676
29 febbraio 1676
Processo contro: Comin Maria “Trinchetta II”

Figlia del fu Giacomo Comin, abitante di Viano, 18 anni, proviene da una famiglia pregiudicata, è nominata da un’altra strega e sospettata di maleficio contro persone e animali ed è subito catturata. Testimoni raccontano che l’ormai defunto padre temeva di aver subito maleficio da lei. Interrogata sugli indizi, sottoposta a visita del corpo, torturata inizialmente confessa soltanto piccoli furti e delitti di carnalità. E’ confrontata con alcuni testimoni e successivamente, sotto tortura, rivela: di aver ricevuto l’insegnamento dell’arte diabolica dalla cugina Caterina “Cavazzina”, di aver partecipato ai sabba con altre persone, di aver commesso malefici contro la propria casa, persone e animali. Sono citati a comparire gli uomini con cui la giovane si era “intrattenuta”, i quali sono costretti al pagamento di una multa. In seguito al tentativo di ritrattazione riconferma sotto tortura quanto prima confessato. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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Processo 091

Processo 091 – Ada Anna – 1675
20 aprile 1675
Processo contro: Ada Anna

Figlia del fu Mathè Bonom e moglie di Menico Lada, abitante di Brusio, 40 anni, è nominata da altre persone processate per il crimine di stregoneria e sospettata di aver commesso maleficio contro persone ed animali. Nel 1675 si raccolgono indizi contro di lei, tuttavia il processo vero e proprio ha inizio nel febbraio 1676. E’ catturata, interrogata sugli indizi e visitata, ma si dichiara innocente: Anna “Tromera” aveva tentato inutilmente di insegnare a lei l’arte diabolica. Più volte è torturata e, confrontata con alcuni testimoni, ma non confessa e si difende dalle accuse. Grazie alla supplica del marito la condanna di bando perpetuo è mutata in confinazione perpetua in casa con riserva di procedere e pagamento delle spese processuali.
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Processo 092

Processo 092 – Moleita Anna “Rossa” – 1675
7/17 gennaio 1675
Processo contro: Moleita Anna “Rossa”

Figlia di Domenico Minghini e moglie di Francesco Moleita di Poschiavo, è nominata da altre streghe come complice nei sabba, non gode di buona fama tra i vicini che la ritengono responsabile di numerosi malefici contro persone, animali, la natura e strumenti da lavoro. Interrogata, visitata, confrontata con la cognata (Orsina Moleita, proc. N. 89 ), la cugina ed altri testimoni, sostiene di essere innocente. Nemmeno le numerose torture inflitte la fanno vacillare: si difende bene negando ogni cosa. Sostiene che la Giustizia sia “in pè al diavolo”. Non confessando alcunchè e avendo purgato gli indizi in tortura è liberata dalle carceri con l’obbligo di rimanere “serrata” in casa per trenta giorni. E’ condannata al pagamento delle spese processuali.
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Processo 093

Processo 093 – Comin Martin “Tognolatt” – 1675
29 dicembre 1675
Processo contro: Comin Martin “Tognolatt”

Figlio di Giov. Comin detto Tognolatt, 30 anni, non gode di buona fama in paese (la madre, Caterina de Comin, è giustiziata per stregoneria nel 1672, proc. N. 29), è sospettato di numerosi malefici contro persone e accusato di aver ingiuriato la madre di un uomo che si presenta dinnanzi al Consiglio per risentirsi. Martin si difende e lamenta di essere stato tacciato di stregoneria da Gio. Morelin il quale, chiamato a comparire, smentisce il tutto e rivela di essere stato minacciato da lui. Martin è dunque trattenuto in carcere. Interrogato sugli indizi raccolti, sottoposto a visita del corpo, torturato più volte e confrontato con i testimoni si confessa innocente per tutta la durata del processo. Non avendo confessato nulla è liberato dalle carceri con riserva di procedere e condannato al pagamento della metà delle spese processuali.
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Processo 094

Processo 094 – Ferrari Anna “Vedovina” – 1675
19 novembre 1675
Processo (incompleto) contro: Ferrari Anna “Vedovina”

Figlia del fu Andrea Tetoldin e vedova di Gio. Ferrari, c.a 60 anni, è nominata da altre streghe, appartiene ad una famiglia pregiudicata ed è sospettata di aver compiuto malefici contro persone, animali, la natura e strumenti di lavoro. Costituita, è interrogata sugli indizi, sottoposta a visita del corpo e torturata, ma sostiene la sua innocenza. Torturata più volte e confrontata con alcuni testimoni e altre detenute per lo stesso crimine si proclama innocente sino al termine del processo. Confessa soltanto di aver commesso piccoli furti considerati “non di rilievo”. Il tribunale decide di liberarla dal carcere con riserva di procedere e condannarla al pagamento delle spese processuali.
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Processo 095

Processo 095 – De Fanco Anna Maria – 1673
24 gennaio 1673
Processo contro: De Fanco Anna Maria

Figlia del fu Andrea Botton di Brusio e moglie di Gio. Maria de Fanco, 35 anni, non gode di buona fama (la madre, Anna Botton è giustiziata per stregoneria nel 1672, proc. N. 26), è nominata come complice da altre “streghe” e sospettata di malefici contro persone ed animali. Tenta di fuggire, ma i parenti la rintracciano e si costituisce. Interrogata sugli indizi a suo carico nega di essere colpevole; è visitata, confrontata con una testimone e torturata due volte, ma mantiene la sua confessione di innocenza. I parenti si presentano per regolare le spese e, non avendo confessato, la donna viene liberata dalle carceri con riserva di procedere.
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Processo 096

Processo 096 – Lanfrancho Domenica “Minigalla” – 1676
27 ottobre 1676
Processo (incompleto) contro: Lanfrancho Domenica “Minigalla”

Figlia del fu Bernardo Raselli e moglie di Antonio Lanfranco detto “Minigallo”, è sottoposta ad un nuovo interrogatorio (manca la parte precedente) e, convinta, confessa di aver imparato l’arte diabolica in tenera età dalla “Bittotina”. Sottoposta a visita del corpo e a più torture aggiunge: di aver avuto rapporti con il demonio, ma mai di aver commesso malefici. E’ confinata per 10 giorni in fondo alla torre e, poi ricostituita, riconferma quanto prima ha confessato. E’ condannata alla prigionia perpetua a pane e acqua e confisca dei beni.
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Processo 096 – 097 Ins.2

Processo 096 – 097 Ins.2 – Andrea Bergamo – 1676
24 settembre 1676
Sentenza contro: Andrea Bergamo

Figlio del fu Antonio Bergamo di Lanzada (Valmalenco), è condannato al taglio della mano destra, alle percosse in varie parti del corpo e confisca dei beni perché colpevole di aver commesso maleficio, furti e assassinio.
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Processo 096 – 097 Ins.1

Processo 096 – 097 Ins.1 – Zala Michele – 1676
28 gennaio 1676
Raccolta d’informazioni (incompleta) contro: Zala Michele

Alcune persone riportano le malelingue contro Michele Zala e presunti malefici da lui compiuti.
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Processo 097

“Regaida III” – 1677
19 maggio 1677 (prima data utile)
Primo processo (incompleto) contro: Ross Caterina “Regaida III”

QUESTO INCARTAMENTO E’ UNIFICATO AL PROC. N. 111. Figlia di Matthè Ross e Nesotta de Rubeis, abitante di Selva, 12 anni, appartiene ad una famiglia altamente pregiudicata; è accusata di aver imparato l’arte diabolica dalla nonna (Cathelina Lardelli decapitata per stregoneria nel 1672, proc. N. 10) e sospettata di aver commesso maleficio contro una vacca. E’ condotta dinnanzi al tribunale ed esortata a confessare la verità. E’ chiamato a testimoniare il Podestà Matthè il quale riferisce di aver già interrogato la bambina durante il suo Officio poiché i vicini temevano potesse insegnare la “cattiva arte” ad altri fanciulli; a quel tempo ella aveva confessato di essere stata “iniziata” dalla nonna e di aver partecipato con lei ai sabba. Per questo motivo era stata consegnata alla madre, la quale ebbe l’obbligo di tenerla segregata in casa. La ragazzina è quindi nuovamente sottoposta ad interrogatorio e ripete la confessione di alcuni anni prima. Il tribunale decide di disporre la custodia della dodicenne alla madre sino al momento in cui il Sig. Ministro trovi per lei una “sistemazione” fuori dal paese. Anche la madre Nesotta è ascoltata in qualità di testimone.
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