Processi alle streghe

Processo 001

Processo 001 – De Doric Orsina – 1631
28 giugno/8 luglio 1631
Processo (incompleto) contro: De Doric Orsina

Figlia (?) del fu Romedo de Doric, è nominata da altre streghe (Domenga de Matos e Catirina de Galuppe) come complice nel far cadere frane e provocare tempeste. Interrogata sugli indizi raccolti, sottoposta a tortura e confrontata con le detenute si dichiara inizialmente innocente. In nuove e più torture confessa de plano: di aver appreso l’arte diabolica in tenera età da Domenica Miotella, di aver partecipato ai sabba con altre persone e provocato maltempo. Domanda misericordia. Condanna mancante.
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Processo 002

Processo 002 – Fancon Francesco “Figiset” -1632
29 novembre/9 dicembre 1632
Processo contro: Fancon Francesco “Figiset”

Figlio del fu Bernardo Fancon, abitante di Pisciadello, è nominato come compagno di balli diabolici da una strega già decapitata (Domenga Pedrascin). E’ ordinata la sua cattura, ma risulta essersi recato in Italia. E’ chiamato a comparire in pubblica piazza, tuttavia mai si presenta. E’ condannato al bando perpetuo con confisca dei beni.
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Processo 003

Processo 003 – Costa Nesotta – 1647
27 ottobre 1647
Processo per diffamazione contro: Costa Nesotta

Vedova di Antonio Costa, ha infamato i genitori del decano Tomas Coradin de Michel e quelli della moglie Magitta accusandoli di stregoneria. Segue lista delle spese giudiziarie.
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Processo 004

Processo 004 – Tosio Domenighina “Madurella” – 1653
21 maggio 1653
Processo (incompleto) contro: Tosio Domenighina “Madurella”

Vedova di Antonio Tosio, abitante di Campiglioni, non gode di buona fama ed è sospettata di aver commesso numerosi malefici contro animali e persone (soprattutto fanciulli). Catturata, interrogata sugli indizi raccolti contro di lei nega e si dichiara un’innocente vittima di malelingue; visitata, nuovamente interrogata e sottoposta a più torture persiste sulle negative, talvolta depone confessioni cadendo in contraddizione. Sentenza mancante.
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Processo 005

Processo 005 – Olzà Domenighina -1653
11 giugno 1653
Processo (incompleto) contro: Olzà Domenighina

Figlia del fu Gio. Pietro Arman e vedova di Fridrigo Olzà, notifica essere stata ingiuriata per stregoneria da Antonio Regazzi, il quale l’accusava di aver maleficiato una vacca di sua proprietà toccandola sulla schiena. Si difende dall’accusa. Seguito del processo mancante.
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Processo 006

Processo 006 – Tor Maria “Fanchetta” -1653
26 maggio 1653
Processo (incompleto) contro: Tor Maria “Fanchetta”

Moglie di Battista Tor detto “Fanchet”, abitante di Campocologno, in seguito al ritrovamento di un segno “sospetto” sul capo, è interrogata de plano sugli indizi raccolti contro di lei (testimonianze non riportate): è accusata di aver commesso malefici contro persone e animali. Anche il marito l’aveva rinfacciata di essere una strega dopo il ritrovamento di uno “scatolino” contenente denari. Resiste alle pesanti torture dichiarandosi innocente. Si richiede il parere del Consiglio dei Savi. E’ condannata al pagamento delle spese processuali, ma liberata dalle carceri con riserva.
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Processo 007

Processo 007 – Tor Pietro “Fanchett” – 1653
26 luglio 1653
Processo contro: Tor Pietro “Fanchett”

Figlio di Battista Tor detto “Fanchet” e Maria Tor (proc. N. 6), è sospettato di maleficio contro animali. E’ chiamato a comparire in giudizio, ma non si presenta: è fuggito dal paese. Un mese più tardi il Consiglio decide di procedere nuovamente alla sua cattura: unica presente in casa è la sorella Anna, la quale rivela di non sapere dove sia il fratello; la madre si è recata alla Madonna di Loretto e il padre è partito il giorno della “Madonna d’Agosto” per ricercare il figlio. E’ citato pubblicamente tre volte a presentarsi alla Giustizia, tuttavia mai compare. E’ condannato al bando perpetuo e al pagamento delle spese processuali.
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Processo 008

Processo 008 – Della Baratta Antonio “Mottino” 1664
15 settembre 1664
Inquisizione contro: Della Baratta Antonio “Mottino”

MANOSCRITTO MANCANTE PER NONCURANZA. Figlio di Caspar Baratta detto “Mottino”, Antonio aveva raccontato al testimone di aver imparato un “segreto” per far innamorare di lui le belle giovani.
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Processo 009

Processo 009 – Costa Domenga “Domenigona” – 1671
5 dicembre 1671
Processo contro: Costa Domenga “Domenigona”

Figlia del fu Domenico Costa e moglie di un altro Domenico Costa, è fuggita dal paese per paura di essere catturata. E’ citata pubblicamente a comparire. Rintracciata dal Luogotenente di Teglio in Valtellina, è catturata, trasferita a Poschiavo e imprigionata. Interrogata, visitata e sottoposta due volte a tortura rivela di aver appreso l’arte diabolica in tenera età da Giovannina de Molin, di essersi recata più volte al sabba in compagnia di altre donne, di aver commesso atti impuri con il demonio e malefici contro animali, fanciulli e la natura (aveva provocato una frana) utilizzando un unguento nascosto nel camino. E’ condannata alla decapitazione, combustione del corpo, sepoltura sotto il luogo del patibolo e confisca dei beni.
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Processo 010

Processo 010 – Lardelli Cathelina “Regaida” – 1672
1 febbraio 1672
Sentenza contro: Lardelli Cathelina “Regaida”

Figlia del fu Antonio Semaden e moglie del fu Gio. Antonio Lardelli, è condannata alla decapitazione, arsione del corpo, sepoltura delle ceneri sotto il patibolo e confisca dei beni poiché durante gli interrogatori e le torture ha confessato: di aver appreso l’arte diabolica in tenera età da Maria de Brunon, di essere stata “bollata” dal demonio, di aver partecipato ai sabba con altre persone a balli e banchetti diabolici e di aver compiuto malefici contro persone, animali e beni della comunità.
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