Processi alle streghe

Processo 070

Processo 070 – Botton Alberto, Consigliere d’Officio – 1674
9 marzo 1674
Processo (incompleto) contro: Botton Alberto, Consigliere d’Officio

Figlio di Andrea Botton di Brusio, 29 anni, è pregiudicato a causa del fratello Giacomo già processato e bandito per stregoneria (proc. N. 55) e della madre Anna Botton morta in tortura (proc. N. 26), è sospettato di aver maleficiato numerose persone. E’ Consigliere d’Officio dunque è arrestato e deposto dal suo incarico. Inizialmente interrogato sugli indizi nega di essere colpevole. E’ visitato e, sottoposto a tortura, racconta di aver ricevuto l’insegnamento da Anna Nusciatta (proc. N. 58) già processata per stregoneria e liberata la quale, richiamata in Consiglio e torturata per purgare gli indizi, si proclama innocente ed è nuovamente rilasciata. In seguito al tentativo di ritrattazione, Alberto confessa di aver partecipato ai sabba e di aver commesso numerosi malefici contro persone, animali e l’ambiente. Ratifica in tortura ed è condannato alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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Processo 071

Processo 071 – Lardello Pietro “Regaid” – 1674
22 marzo 1674
Processo (incompleto) contro: Lardello Pietro “Regaid”

Figlio di Antonio Lardello e Cathelina Lardelli e marito di Anna Gervasi, 32-33 anni, non gode di buona fama a causa della madre decapitata per stregoneria tempo prima (proc. N. 10) ed è sospettato di aver maleficiato persone, animali e strumenti da lavoro. A causa dei gravi indizi è catturato e, interrogato, si dichiara innocente. Sono ascoltati nuovi testimoni che riportano le cattive voci circolanti sull’uomo. E’ dunque sottoposto a visita del corpo e tortura, durante la quale cade in terra per la rottura della corda di elevazione, rimanendo tramortito. Viene assistito da cure mediche che lo aiutano a riprendersi ed è costretto a sopportare nuove torture (7) a causa delle continue ritrattazioni. Infine, conferma di aver imparato l’arte diabolica dalla madre, di aver partecipato ai berlotti e aver compiuto numerosi malefici. In seguito ad un ultimo tentativo di negazione e ad un confronto con un testimone conferma il tutto ed è condannato a morte.
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Processo 072

Processo 072 – Morelin Domenica – 1674
12 aprile 1674
Processo contro: Morelin Domenica

Figlia del fu Fanchin Morelin della Rasiga, abitante di Brusio, è sospettata di aver maleficiato persone ed animali, ma è anche nominata come compagna di sabba da altri imputati per lo stesso crimine. I testimoni riportano indizi circa contro il Mistrale Faletta e la Purgina, anch’essi sospettati di stregoneria. Ordinata la cattura, Domenica non si trova in casa, si è recata in Valtellina. Seguono le tre citazioni pubbliche, tuttavia Domenica mai si presenta. E’ condannata al bando perpetuo e confisca dei beni.
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Processo 073

Processo 073 – Passino Giovannina “Sclossera” – 1673
26 giugno 1673
Processo contro: Passino Giovannina “Sclossera”

Figlia di Domenico Dorotea e moglie di Paganino Passino, 53 anni, è nominata da altre streghe e sospettata di aver commesso maleficio contro persone ed animali. Il suocero e le cognate si erano opposte al suo matrimonio poiché possedeva da tempo la fama di strega. Catturata e interrogata sugli indizi la donna si dichiara innocente. E’ sottoposta a visita del corpo, a tortura e, successivamente, sono uditi altri testimoni. Confrontata con Susanna Stavella, la quale sostiene di averla avvistata nei berlotti, Giovannina dichiara fermamente la sua innocenza sostenendo le numerose torture (6). Condannata alla confinazione perpetua in casa, i parenti rifiutano la lettura pubblica della sentenza, si procede quindi alla mutazione della stessa in bando perpetuo. Più tardi Giovannina ritorna in patria: è nuovamente incarcerata e, interrogata, ribadisce quanto dichiarato precedentemente. Il Consiglio decide di condannarla nuovamente al bando perpetuo.
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Processo 074

Processo 074 – Capelli Anna – 1673
11 marzo 1673
Processo (incompleto) contro: Capelli Anna

Figlia del fu Giacomo Laqua detto “del Cros” e moglie del Decano Andrea Capelli, appartiene ad una famiglia pregiudicata ed è sospettata di aver compiuto numerosi malefici contro persone ed animali. E’ catturata e, interrogata sugli indizi raccolti contro di lei, si proclama innocente. E’ sottoposta a visita del corpo, alla tortura e al confronto con alcuni testimoni, tuttavia sostiene la sua innocenza. Non confessa alcunchè nemmeno durante le successive torture (3). Sentenza mancante.
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Processo 075

Processo 075 – I Botton – 1675
5 aprile 1675
Processi contro: Botton Domenica Botton Giacomina Botton Giacomo”

Moglie e figli del fu Pietro Botton di Brusio, provengono da una famiglia altamente pregiudicata. La madre Domenica è accusata di aver maleficiato persone e animali; la figlia Giacomina è incolpata di aver tentato di impartire l’insegnamento dell’arte diabolica ad una giovane fanciulla ed il figlio Giacomo è sospettato di aver maleficiato animali e persone. Tutti e tre sono citati a comparire, tuttavia fuggono e, non essendosi presentati davanti al Consiglio entro i termini previsti, sono banditi in perpetuo dal paese con confisca dei beni.
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Processo 076

Processo 076 – Di Sas Violina Anna “Zerbina” – 1675
5 maggio 1675
Processo contro: Di Sas Violina Anna “Zerbina”

Figlia di Thomaso Violina e moglie di Steffan di Sas di Vervio in Valtellina, si trova a Poschiavo per dare in affitto alcuni campi. E’ accusata di aver commesso numerosi furti. Catturata e interrogata rivela: di aver rubato, commesso relazioni carnali con altri uomini successivamente chiamati a comparire e multati per fornicazione, di aver imparato l’arte diabolica in tenera età dalla Domenighina di Pisciadello, aver partecipato ai sabba. Il diavolo le aveva fornito una “torta di sangue” e ordinato di commettere furti. E’ visitata da “donne pratiche” poiché lei stessa ritiene di essere gravida, tuttavia ciò non si riscontra. Nuovamente interrogata e torturata confessa malefici commessi contro animali, l’ambiente e l’insegnamento dell’arte malefica a numerosi fanciulli i quali, chiamati al confronto, negano il tutto. Ritratta più volte quanto confessato, ma infine riconferma sotto tortura. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei  beni.
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Processo 077

Processo 077 – Domenighin Anna “Scianettona” – 1675
10/20 gennaio 1675
Processo contro: Domenighin Anna “Scianettona”

Figlia del fu Pietro Lanfranco e moglie di Antonio Domenighin, abitante di Pagnoncini, è sospettata di maleficio contro persone e animali. Catturata, visitata e interrogata inizialmente nega di essere colpevole, tuttavia sottoposta a più torture confessa: di aver imparato l’arte diabolica dalla “Moscina”, di aver partecipato ai sabba con altre persone e commesso numerosi malefici. Conferma quanto confessato durante nuova tortura. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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Processo 078

Processo 078 – Poz Lena “Cappusciona” – 1675
7/17 settembre 1675 (prima data utile)
Processo (incompleto) contro: Poz Lena “Cappusciona”

Figlia del fu Antonio Nusc e moglie di Melchior Poz, abitante di Brusio, 50 anni, non gode di buona fama tra i vicini, è infatti sospettata di aver compiuto numerosi malefici contro persone, animali e attrezzature da lavoro ed è nominata da altre streghe. Catturata, visitata e interrogata si rivela consapevole delle malelingue circolanti sul suo conto, ma si proclama innocente. In seguito alle numerose torture cede e confessa: di aver appreso l’arte diabolica in tenera età dalla “Tromera”, di aver partecipato ai sabba e commesso numerosi malefici. Il marito ed i figli avevano tentato di assassinarla (per sottrarla alla Giustizia) somministrandole una bevanda tossica: schivò la morte, ma rimase ammalata per lungo tempo. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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Processo 079

Processo 079 – Krasch Margaritta – 1675
11/21 settembre 1675
Processo contro: Krasch Margaritta

Figlia di Antonio e Lena Poz (proc. N . 78) e moglie di Zuan Krasch, è indiziata per malia e fornicazione. Catturata, interrogata e torturata nega. Insufficienti gli indizi per imputarla di stregheria, il Consiglio procede con processo per carnalità. Compaiono gli uomini coi quali si è intrattenuta: sono interrogati ed, infine, multati. Non avendo confessato nulla è rilasciata con riserva e condannata al pagamento delle spese processuali.
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